Mustafa Akyol | The New York Times | 13 Febbraio 2017
In order to explain the crisis of Islam facing the Western pressure, some expert as Arnold Toynbee, compared it with the plight of the Jews in the face of Roman domination in the first century B.C. This ordeal bred two extreme reactions: One was “Herodianism,” which meant collaborating with Rome and imitating its ways. The other was “Zealotism,” which meant militancy against Rome and a strict adherence to Jewish law. Modern-day Muslims, too, are haunted by the endless struggles between their own Herodians who imitate the West and their own Zealots who embody archaism evoked by foreign pressure.
However Muslims should find a third way, as Jesus made at his time: unlike other Messiah claimants of his time, he did not unleash an armed rebellion against Rome. He did not bow down to Rome, either. He put to something else: reviving the faith and reforming the religion of his people focusing on their religion’s moral principles, rather than obsessing with the minute details of religious law.
Muslims need to take notice of that because they are going through a crisis very similar to the one Jesus addressed: while being pressed by a foreign civilization, they are also troubled by their own fanatics who see the light only in imposing a rigid law, Shariah, and fighting for theocratic rule. Muslims need a creative third way, which will be true to their faith but also free from the burdens of the past tradition and the current political context. Muslims already respect and love Jesus — and his immaculate mother, Mary — because the Quran wholeheartedly praises them, but most of them have never thought about the historical mission of Jesus. They have the problem of being frozen on the literal meaning of the law and thus failing to understanding the purpose of the law. Jesus defined humanism as a higher value than legalism, famously declaring, “The Sabbath was made for man, not man for the Sabbath.”
Similarly, Muslims need to understand: “The Shariah is made for man, not man for the Shariah”. Or that the Kingdom of God — also called “the Caliphate” — will be established not within any earthly polity, but within their hearts and minds. Jesus was a recognized “prophet of Islam,” whoaddressed the very problems that haunt Muslims today and established a prophetic wisdom perfectly fit for our times.
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Per riuscire a spiegare la crisi che l’Islam sta affrontando a causa delle pressioni dell’Occidente, alcuni esperti come Arnold Touynbee, l’hanno paragonata alla situazione degli ebrei durante la dominazione romana del primo secolo avanti Cristo. Questa portò a due reazioni differenti: l’Erodianismo di chi intendeva collaborare con Roma ed imitarne i metodi e lo Zelotismo che osteggiava Roma, proponendo una maggiore osservanza dei principi ebraici. Oggi, allo stesso modo, i musulmani si dividono tra chi, come gli erodiani, accetta i principi occidentali e chi, al pari dei zeloti, incarna l’arcaismo in risposta alle pressioni esterne. E’ necessario, tuttavia, trovare una “terza via”, come fece Gesù ai suoi tempi: a differenza degli altri presunti Messia, egli non invocò una ribellione armata contro Roma, né vi si inchinò. Pose piuttosto la sua attenzione nel revitalizzare la fede e riformare la religione del suo popolo, concentrandosi sui suoi principi morali piuttosto che sui dettagli letterali delle sue leggi.
E’ importante che i musulmani comprendano questo perché la loro crisi è molto simile a quella affrontata da Gesù al suo tempo: pressati dalla civilizzazione straniera, hanno il problema del fanatismo che vede una via di uscita solo nell’imporre rigidamente la Shariah, combattendo in difesa delle leggi divine. Invece bisognerebbe percorrere una terza via che sia coerente con la fede islamica ma libera dalle limitazioni che la tradizione ed il contesto politico impongono. I musulmani, coerentemente con gli insegnamenti del Corano, rispettano ed amano Gesù e la Vergine Maria ma in molti non hanno mai riflettuto sul significato dei loro insegnamenti. Questi si sonofossilizzati sul significato letterale delle leggi religiose, senza però comprenderne gli obiettivi. Gesù pose i valori umani al di sopra delle leggi affermando: “lo Sabbath fu fatto per l’uomo, non l’uomo per lo Sabbath”. Allo stesso modo i musulmani devono comprendere che: “la Sharia è fatta per l’uomo, non l’uomo per la Sharia”. O che il Regno di Dio, il cosiddetto Califfato, non ha bisogno di essere instaurato nella comunità terrena, ma in via spirituale nei loro cuori e nelle loro menti. Gesù fu un profeta riconosciuto dall’ Islam e dimostrò di essere pienamente in grado di affrontare gli stessi problemi che causano l’odierna crisi dei musulmani, attuando un equilibrio profetico incredibilmente adatto ai nostri tempi.
Sintesi e traduzione di Lorenzo Salvati